In copertina opera di
Alessandro Lenti |
Recensione al libro “Ti amerò per sempre … come nelle fiabe” di Anna Montella.
a cura di Maria Teresa Alfonso Ti amerò per sempre...come nelle Fiabe
Dopo aver letto e riletto circolari ministeriali, un pomeriggio di una domenica noiosa, ho voglia di distrarmi, ma non so come! Girando per casa , mi accorgo di aver lasciato sulla scrivania un libro, da tempo mi aspetta: “Ti amerò per sempre… come nelle fiabe” Un titolo avvincente, che ti porta a sognare, già è bello ancora in questa età adulta immaginare un amore da fiaba! Inizio a sfogliare il libro, non ne vengo subito attratta, forse le immagini o non so! Ma inizio la mia lettura, sono convinta di addentrarmi in un semplice libro di fiabe, non di favole, l’autrice ne evidenzia la differenza. Ma andando avanti ho l’impressione di trovarmi in un mondo magico, contornato di poesia, è questo che suscita in me la scrittura dell’autrice. Ma perché la poesia? Nelle pagine che scorrono noto questo intreccio sempre più accattivante. |
“Lei imparò a guardarlo non solo con gli occhi ma anche con il cuore… Ma le stelle, si sa, non son di questo mondo, così come non lo è la felicità… E lei rimase lì, sola, smarrita, sospesa tra cielo e terra finché la luna…”
Ecco come l’autrice ha inondato le sue fiabe di poesia, una poesia pura, fatta di parole che sgorgano dall’anima:
“Nelle acque trasparenti di cristallo tramonta il sole tra i rami di corallo un’onda guarda, con malinconia, le ultime vele scivolare” e ancora “quando l’Aurora sorge sul mondo con delicate pennellate di rosa pastello e il cielo si incendia nell’oro del tramonto”.
Quando un libro di fiabe viene scritto, anche per gli adulti, nasce la magia.
L’autrice si rivolge ad un pubblico che possa aprire gli occhi ed ascoltare per fantasticare insieme a quegli abili pittori dell’immaginazione che si chiamano BAMBINI.
In questo libro tocca a noi grandi ascoltare e magari imparare a farsi trasportare da quella purezza perduta e volando sulla scia della fantasia ritrovare la bellezza di un mondo fantastico.
“Spes mormorava parole di conforto, mentre Zeus accigliato, misurava il salone a grandi passi…”
Eravamo noi bambini con l’ingenuità e l’autenticità dell’essere bambino, sapevamo che tutto ciò che il nostro animo possedesse andava espresso, poi il tempo ci trascina nella durezza dell’essere adulto, ma ecco che l’autrice ci prende per mano e ci conduce in quel luogo dove ognuno di noi diventa Alice e il fascino della descrizione ci guida ad essere quelle principesse o quei principi pronti ad affrontare draghi, maghi e incantesimi.
Questo libro allarga lo sguardo per addentrarci in quel mondo dell’infanzia dimenticato, per offrire l’opportunità di scoprirci e amarci per quello che siamo.
“ Poiché le regole dell’universo non consentivano ad un essere mortale di vivere più di una vita nell’arco di una sola esistenza…“
Il libro offre a tutti un mondo di possibilità, quello che l’ascolto delle storie apre, quello di poter immaginare un futuro diverso da quello che le condizioni in cui ci si ritrova ci riservano.
“ Per il lupo era un’esperienza magnifica. Aveva finalmente la possibilità di essere quell’animale nobile e fiero…“
Le fiabe ci insegnano i valori della bontà d’animo, della gentilezza, del rispetto per l’altro, e ancora, dell’andare oltre alle apparenze, della capacità di superare le situazioni difficili e di avere tanta forza di volontà.
Ecco la nostra autrice è riuscita in tutto questo, trasformando le sue fiabe in storie fantastiche, spingendo il lettore a maturare un’attenzione profonda verso l’altro in una sequenza poetica che affonda le sue radici nell’autenticità della penna di Anna Montella.
Una scrittura ricca di simbolismi, ma schietta e trasparente, dove si respirano gioie e paure, speranze e incertezze, dove l’oscillazione è la costante del proprio sentire.
“Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andiamo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi geni ci spiavano dai ciuffi di muschio…”
L’ispirazione dell’autrice nasce dalle fiabe, ma continua nell’osservazione di ciò che la circonda e dall’analisi dei propri sentimenti.
Gli stati d’animo si distendono sulle parole e si sente il bisogno di amare, tentando di spiccare il volo. Siamo nel libro della purezza, della sincerità, della lealtà, dove l’intento è quello di delineare un percorso intenso, per affrontare le avversità del tempo, ma d’altronde Anna Montella non poteva che rivelare se stessa cercando la verità nelle sue fiabe.
“Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri… ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo”.
Maria Teresa Alfonso
Ecco come l’autrice ha inondato le sue fiabe di poesia, una poesia pura, fatta di parole che sgorgano dall’anima:
“Nelle acque trasparenti di cristallo tramonta il sole tra i rami di corallo un’onda guarda, con malinconia, le ultime vele scivolare” e ancora “quando l’Aurora sorge sul mondo con delicate pennellate di rosa pastello e il cielo si incendia nell’oro del tramonto”.
Quando un libro di fiabe viene scritto, anche per gli adulti, nasce la magia.
L’autrice si rivolge ad un pubblico che possa aprire gli occhi ed ascoltare per fantasticare insieme a quegli abili pittori dell’immaginazione che si chiamano BAMBINI.
In questo libro tocca a noi grandi ascoltare e magari imparare a farsi trasportare da quella purezza perduta e volando sulla scia della fantasia ritrovare la bellezza di un mondo fantastico.
“Spes mormorava parole di conforto, mentre Zeus accigliato, misurava il salone a grandi passi…”
Eravamo noi bambini con l’ingenuità e l’autenticità dell’essere bambino, sapevamo che tutto ciò che il nostro animo possedesse andava espresso, poi il tempo ci trascina nella durezza dell’essere adulto, ma ecco che l’autrice ci prende per mano e ci conduce in quel luogo dove ognuno di noi diventa Alice e il fascino della descrizione ci guida ad essere quelle principesse o quei principi pronti ad affrontare draghi, maghi e incantesimi.
Questo libro allarga lo sguardo per addentrarci in quel mondo dell’infanzia dimenticato, per offrire l’opportunità di scoprirci e amarci per quello che siamo.
“ Poiché le regole dell’universo non consentivano ad un essere mortale di vivere più di una vita nell’arco di una sola esistenza…“
Il libro offre a tutti un mondo di possibilità, quello che l’ascolto delle storie apre, quello di poter immaginare un futuro diverso da quello che le condizioni in cui ci si ritrova ci riservano.
“ Per il lupo era un’esperienza magnifica. Aveva finalmente la possibilità di essere quell’animale nobile e fiero…“
Le fiabe ci insegnano i valori della bontà d’animo, della gentilezza, del rispetto per l’altro, e ancora, dell’andare oltre alle apparenze, della capacità di superare le situazioni difficili e di avere tanta forza di volontà.
Ecco la nostra autrice è riuscita in tutto questo, trasformando le sue fiabe in storie fantastiche, spingendo il lettore a maturare un’attenzione profonda verso l’altro in una sequenza poetica che affonda le sue radici nell’autenticità della penna di Anna Montella.
Una scrittura ricca di simbolismi, ma schietta e trasparente, dove si respirano gioie e paure, speranze e incertezze, dove l’oscillazione è la costante del proprio sentire.
“Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andiamo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi geni ci spiavano dai ciuffi di muschio…”
L’ispirazione dell’autrice nasce dalle fiabe, ma continua nell’osservazione di ciò che la circonda e dall’analisi dei propri sentimenti.
Gli stati d’animo si distendono sulle parole e si sente il bisogno di amare, tentando di spiccare il volo. Siamo nel libro della purezza, della sincerità, della lealtà, dove l’intento è quello di delineare un percorso intenso, per affrontare le avversità del tempo, ma d’altronde Anna Montella non poteva che rivelare se stessa cercando la verità nelle sue fiabe.
“Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri… ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo”.
Maria Teresa Alfonso