Il mio coccodrillo lo scrivo da me di Anna Montella
UNA RIFLESSIONE "a caldo" di Annamaria Gerlone Cara Anna in questo momento ho finito di leggere il tuo libro. Sono ancora emozionata perché è stato un viaggio nel passato e ho rivissuto parte della mia infanzia nei luoghi e nelle persone. La stessa cartolibreria di “Barballucca” posizionata strategicamente di fronte alla scuola elementare che abbiamo frequentato entrambe, nello stesso periodo, perché siamo coetanee; la zingara indovina che girava per i vicoli e offriva ai passanti la possibilità di consultare la fortuna nelle carte. Una figura dall’aspetto folkloristico che ricordo bene e che mi incuteva timore. Il tuo vissuto, spesso doloroso, si anima e prende vita fra le pagine del libro, tra un racconto, una fiaba e una filastrocca, con la dolcezza malinconica delle cose passate che sono state in un altro tempo. Una vita certamente non facile che non ti ha, però, sconfitta e di cui ti sei riappropriata con la tua determinazione, la tua intelligenza e la tua cultura. Grazie per aver risvegliato in me ricordi assopiti di un tempo che è stato bello nonostante tutto. Perché era il tempo dei sogni e il futuro ci appariva come una magia benché la mancanza di una stabilità economica si facesse sentire in tutte le famiglie e noi, pur avendo il papà, per migliorare la nostra situazione fummo costretti ad emigrare per qualche anno in Germania e da lì ti persi completamente. Ti auguro tanta fortuna perché la meriti e perché non è mai troppo tardi per essere felici. |