Antichi Sussurri di Rita Iacomino
Nota a cura di Anna Montella 22 dicembre 2016 Antichi Sussurri - con prefazione di Rodolfo Vettorello per la Ibiskos Editrice Risolo - rappresenta l’esordio narrativo di Rita Iacomino, autrice prolifica trapiantata a Limbiate da anni ma originaria di San Vito Chietino i cui paesaggi abruzzesi, tanto cari anche a Gabriele D’Annunzio, diventano la “sponda pittorica” da cui scaturisce la produzione poetico/narrativa dell’autrice. Una raccolta di racconti dall’impianto narrativo lineare, scorrevole, avvincente dal taglio decisamente autobiografico ma con una vena romanzata che consente di dare uno sguardo alla vita dell’autrice senza tuttavia valicarne i confini di riservatezza. Una scrittura che diventa catarsi interiore, ricerca di riscatto e di purificazione come nei rituali dell’antica Grecia. Una scrittura liberatoria in cui l’autrice riversa sogni e speranze ma anche sotterranee malinconie e questioni irrisolte - a “la recherche du temp perdu” - che, ben lungi dal rappresentare un limite diventano, invece, stimolo e motivazione per un continuo divenire e preludio a rinascite ricostruttive. Splendida la prima di copertina, un dipinto del pittore triestino Furio Bomben, che introduce il lettore in quelle atmosfere in cui si ode il fruscio del tempo che è passato, come brusio di sottofondo da cui prendono vita le figure cristallizzate nel ricordo e tratteggiate nei racconti. Atmosfere che, senza voler fare peregrini accostamenti, richiamano alla memoria il Pascoli in una delle sue liriche più celebri: «Fratello, ti do noia ora, se parlo? » «Parla: non posso prender sonno». «Io sento rodere, appena... » «Sarà forse un tarlo... » (Giovanni Pascoli) Quel «tarlo» che è sempre presente nella scrittura di Rita Iacomino, sia in poesia che in prosa, un tarlo che è dialogo costante tra l’autrice bambina e la donna adulta. Vite che si cercano, al di là del tempo, per sussurrarsi segreti ed emozioni a fior di labbra e cercare risposte e conforto l’una nell’altra. |